Milano, 17 maggio 2018 ASSI Manager, l’Associazione che raggruppa i manager dello sport business italiano, giudica positivamente che le Parti politiche candidate a governare l’Italia abbiano identificato nello sport una tematica da includere nel programma di Governo. Si tratta di un primo passo, che può far ben sperare considerato che il comparto “Sport”, che purtroppo ricordiamo non è neppure menzionato nella nostra Costituzione, nel suo insieme genera oltre il 3% del Pil.
I punti toccati dal documento programmatico rimangono ancora da approfondire e l’attenzione è per ora limitata ad una generica riqualificazione dell’impiantistica (anche scolastica) e al supporto alle Società Dilettantistiche attraverso forme di defiscalizzazione e certezza del quadro normativo.
Il testo del Contratto tocca una serie di punti che spaziano dalla “riqualificazione dell’impiantistica”, con ampio spazio al ruolo dell’Istituto Credito Sportivo, al “funzionamento degli organismi istituzionali di politica sportiva”, con un ridimensionamento del raggio di azione del CONI, che limiterebbe la sua sfera di competenza alle questioni “tecnico-sportive”; da un rinnovato ruolo di direzione e controllo del Governo, che potrebbe sottintendere l’assegnazione di un portafoglio al Ministero dello Sport, alla maggiore autonomia di ConiServizi; ad un vasto piano di agevolazioni e potenziamento per le Società dilettantistiche.
La pratica motoria viene giudicata di grande valenza sociale e mezzo di abbattimento dei costi economici della salute pubblica, così come l’insegnamento delle scienze motorie e dell’attività fisica.
Nonostante questi aspetti positivi, il Contratto, a nostro giudizio, tocca solo alcune delle questioni chiave del sistema sport italiano e con un approccio abbastanza “vecchio stile”, venendo meno, in realtà, al riconoscimento del carattere fortemente innovativo dello sport oggi (si pensi alle applicazioni tecnologiche e alla crescita di impresa, e quindi occupazione, ad esso legato) e della sua capacità, appunto, di volano di economie virtuose, sviluppo e lavoro.
ASSI Manager ritiene che il vero cambio di passo possa avvenire se questi processi di cambiamento verranno guidati e gestiti da professionalità manageriali e competenze specifiche. Il capitale umano fa, e farà sempre di più in futuro, la differenza e su questo deve investire il nostro Paese, non solo in ambito sportivo, per ritornare ad essere altamente competitivo.
Rimane quindi sostanzialmente sospeso il giudizio dell’Associazione degli Sport Business Manager italiani sul contenuto della parte del Contratto di Governo dedicata allo “sport”.