Intervista del Presidente Fantini del 3 maggio 2018 su sporteconomy.it

Nata pochi mesi fa per volontà di un gruppo di affermati professionisti, da sempre impegnati sul fronte economico e marketing del management sportivo, l’Associazione conta tra i soci fondatoridirigenti e manager sportivi provenienti dalle Leghe, dalle Federazioni, dalle società, dalle aziende sponsor e dalle società di consulenza.

A loro si andranno ad aggiungere  tutti quei professionisti che, riconoscendosi negli scopi associativi ed avendo un curriculum formativo e professionale adeguato (per i requisiti vedere il sito assimanager.it), vorranno aderire all’Associazione.

L’obiettivo dichiarato è quello di valorizzare e promuovere la professionalità e la managerialità dei propri associati e di tutto il comparto economico dello sport anche attraverso la condivisione di best practice e di momenti di crescita e scambio culturale tra e per gli associati.

La nuova organizzazione vuole essere anche un interlocutore qualificato per le istituzioni sportive, come leghe e federazioni; per le organizzazioni politiche, enti locali e organi centrali; per i media, che sempre più spesso nell’occuparsi di sport si trovano a fare i conti con aspetti economico-finanziari e di marketing.

Parliamo di Assi Manager, presieduta e co-fondata da Federico Fantini, dirigente dall’ottobre 2016 di Havas SE (head of Sports di Havas Sports & Entertainment), società internazionale operante nello sport & entertainment, nei quattro ambiti di insight & strategy, partnership, attivazione e contenuti.

Con lui abbiamo parlato del presente/futuro non solo dell’Associazione, ma anche del mercato dello sport-business. 

D: Fantini, perché nasce Assi Manager e quali obiettivi vi siete dati per il primo anno di attività associativa?

R: L’economia dello sport, e non devo dirlo proprio a SportEconomy, fornisce da un lato un contributo fondamentale al PIL nazionale, di cui rappresenta uno dei comparti più importanti; dall’altro, tuttavia, non riesce ancora ad esprimere tutte quelle potenzialità che possiamo osservare in altri Paesi, a prescindere dall’esperienza nordamericana che rimane, per una serie di motivi, ancora molto lontana. Riteniamo che una, anche se non l’unica, ragione di questa “arretratezza” italiana sia la scarsa professionalità della classe dirigente del settore e la mancanza di una cultura manageriale adeguata, in grado di cogliere quelle opportunità e aumentare l’effetto volano dello sport, economico e sociale. ASSI Manager nasce per colmare questo gap e radunare gli addetti ai lavori di questo appassionate mondo intorno al semplice messaggio del “rispetto delle competenze”. I primi mesi di attività sono stati dedicati alla definizione del contesto statutario e all’allargamento della base associativa, finalizzata ad una maggiore rappresentatività. Stiamo finalizzando una serie di comunicazioni al mercato sui temi a noi cari e approntando un’agenda di appuntamenti per la condivisione e l’aggiornamento dei Soci sulle best practice del mercato.

D: Qual è la principale “criticità” nel mercato dello sport-business su cui state già lavorando?

R: ASSI Manager non intende confrontarsi su tematiche sindacali e/o di relazioni industriali. La nostra è una missione “culturale”, di promozione di un certo tipo di contesto organizzativo orientato all’efficienza, ma anche all’innovazione e alla ricerca di processi di best practice nelle realtà che compongono lo sport system. Detto ciò, non c’e’ dubbio che c’è una issue che riguarda il riconoscimento stesso di certe professionalità nello sport italiano. Le posizioni di management non sono tutelate sufficientemente nei casi di crisi, i livelli salariali sono lontani dalle medie europee, la presenza ancora minoritaria delle donne in contesti ritenuti, a torto, fortemente maschili e “maschilisti”, la formazione e l’aggiornamento professionale sono parole sconosciute nella maggior parte dei casi, il merito lascia il passo troppo spesso alla relazione di opportunità, la ricerca delle posizioni non è gestita secondo gli standard attuali impiegati in settori economici diversi, ma non per questo più importanti. Sono questi i tavoli su cui ASSI vuole esprimere la voce del settore e di chi crede che ci sia molto da cambiare per dare un futuro migliore ai tanti giovani che si affacciano con grande serietà e passione a questo mestiere, in fondo tra i più belli del mondo.

D: Assi Manager sarà una associazione di categoria, che lavorerà come “corpo intermedio” con le principali istituzioni (a partire dal ministero Sport o CONI) o vi concentrerete maggiormente nel rapporto “one-to-one” con il potenziale associato?

R: l’interlocuzione con gli stakeholder politici dello sport è un passaggio fondamentale per la diffusione di una cultura manageriale moderna. Soprattutto nelle istituzioni sportive, che più di altre organizzazioni, scontano una visione ormai superata e presentano organizzazioni non in grado di rispondere alle dinamiche sofisticate che muovono e dominano la relazione tra atleti, appassionati e mercato. Chiederemo un confronto con le Istituzioni per portare la nostra visione delle cose e offrirci come uno “sparring partner” qualificato nella discussione dei temi strategici dello sport. Tutto ciò senza abbandonare il focus sul “professionista” associato: ASSI Manager è e rimarrà un’associazione tra persone che condividono il proprio lavoro e una comune visione professionale piuttosto che un’Associazione di categoria classica.

D: Avete dei momenti di formazione e aggiornamento professionale per i vostri associati già a partire dai prossimi mesi?

R: Siamo in contatto con i progetti di formazione avanzata più importanti nel panorama italiano e stiamo studiando delle convenzioni che offrano opportunità ai Soci, ma che aprano anche l’associazione ai più giovani. Stiamo anche predisponendo un calendario di incontri riservati ai soci, con alcune delle best practice internazionali nel settore. L’apertura internazionale è tra gli obiettivi di questa Associazione: lo sport business è un fenomeno ormai globale e la qualità del nostro management si misura anche con la sua preparazione e caratura internazionale.

D: Come vi muoverete con le Leghe, federazioni, club sportivi, per supportarli nella ricerca di personale qualificato?

R: ASSI Manager intende mettere il proprio database associativo al servizio del mercato dello sport. Per uscire dalla logica vigente oggigiorno bisogna però operare un cambiamento culturale non semplice: una figura qualificata dietro la scrivania, che operi nella gestione dell’azienda sportiva con obiettivi commerciali, è un investimento e non un costo. E solo con gli investimenti in risorse umane preparate lo sport italiano troverà quella serena sostenibilità economica che oggi costituisce per molti soggetti una “chimera” irraggiungibile o, nelle migliori delle ipotesi, una lotta quotidiana.

D: Tre ragioni da spiegare al potenziale associato per iscriversi nel futuro ad Assi Manager

R: Una missione moderna e condivisibile per chi ha dedicato tanto a questo mondo o che intende dedicarvi nel futuro; un network relazionale importante a cui avere accesso, per costruire meglio il proprio bagaglio professionale e migliorare il proprio percorso di carriera, nella qualità e nella quantità; un’opportunità per contribuire, da individuo e da professionista, all’innovazione e al dispiego di tutte le potenzialità di un settore che, a ragione, reclama il suo ruolo centrale nell’agenda del Paese per gli enormi impatti economici e sociali in grado di generare, vera cartina tornasole del livello di civiltà di una comunità.