Ricerche, 30 maggio 2018 da Sporteconomy.it

Oltre 570 mila gare ufficiali disputate in un anno, 32 milioni di appassionati, 4 milioni di praticanti e circa 1 milione e 400 mila tesserati: bastano questi numeri, relativi alla stagione 2016/2017, per capire la dimensione del calcio italiano e, attraverso l’8ª edizione del ‘ReportCalcio’ (per il documento integrale clicca qui) presentato nei giorni scorsi a Milano, è possibile fare una valutazione approfondita del suo stato di salute, constatando diversi segnali di ripresa e alcune criticità ancora da superare.

Lo studio della FIGC, sviluppato in collaborazione con AREL (Agenzia di Ricerche e Legislazione) e PwC (PricewaterhouseCoopers) e presentato nell’ambito delle celebrazioni per i 120 anni della Federcalcio, mette in risalto il miglioramento della sostenibilità economica del calcio professionistico, che anche grazie agli effetti dei nuovi parametri di controllo economico-finanziario introdotti dalla FIGC e ispirati ai criteri del Financial Fair Play, ha portato tra il 2014/2015 e il 2016/2017 ad un incremento del valore della produzione del 28%. Scende anche il numero di club con un risultato netto negativo (dall’87% del 2014/2015 al 74%) e si rafforza il Patrimonio Netto aggregato (da 37 milioni del 2014/2015 a 358 nel 2016/2017). Resta però allarmante il dato dell’indebitamento complessivo del calcio professionistico, che sfonda per la prima volta nella storia il muro dei 4 miliardi.

Aumenta il numero di partite giocate dalle Nazionali (nel 2016/2017 disputate 206 gare, dato più alto delle ultime 6 stagioni) e crescono il profilo mediatico delle rappresentative Azzurre (audience totale in Italia 117,6 milioni di telespettatori) e quello social (7,7 milioni di follower, +45,3% rispetto al 2015). Da sottolineare poi il ruolo centrale del calcio nella contribuzione fiscale e previdenziale (negli ultimi 10 anni pari a 10,2 miliardi di euro) e la crescita dei ricavi da stadio (+2,9% rispetto al 2016), nonostante permanga il gap con gli altri Paesi europei nell’ambito dell’impiantistica sportiva.

Il ReportCalcio 2018 ha lanciato infine il progetto “Football Spread”, una parametro in grado di riassumere il differenziale fra gli indicatori economici, patrimoniali e sportivi della Bundesliga tedesca (intesa come campionato benchmark) e quelli degli altri quattro campionati principali, prendendo come riferimento i ricavi medi per club, il rapporto tra fatturato e stipendi, l’incidenza del fatturato sul passivo totale, l’affluenza media allo stadio e il Ranking UEFA per club. Il differenziale con la Bundesliga è pari a 227,3 punti per la Ligue 1 e a 208,3 per la Serie A, mentre risulta più contenuto per Liga (57,9) e per la Premier League (-25,7).