Primo Piano, 7 Novembre 2019 da Sporteconomy.it

La nomina di Vincenzo Novari (nella foto in primo piano), ex n.1 di 3 Italia a Ceo del Comitato organizzatore di Milano-Cortina 2026, ha “risvegliato” il settore del marketing sportivo italiano. AssiManager, che, da tempo, batte il ferro sulla “qualità manageriale” nel mondo dello sport, è stata la prima ad intervenire sul tema. Al di là degli auguri di rito, la struttura associativa sottolinea come adesso Novari debba però mettere in campo un processo di “trasparenza” globale nella selezione dei ruoli manageriali. E’ un aspetto importante quanto la buona organizzazione dell’evento stesso, perché solo con manager di qualità si potrà arrivare, poi, alla “messa a terra” di processi gestionali virtuosi. E’ anche una “grande opportunità” per mettere una pietra tombale su alcune modalità (“bizantine”) di assunzione nel mercato dello sport italiano, a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni. E infatti, a partire dal calcio, i risultati (negativi in molti casi) sono sotto gli occhi di tutti.

Pertanto pubblichiamo, con piacere, la nota di Assi Manager sul tema.

ASSI Manager, l’Associazione dei Manager dello Sport System Italiano, auspica che il delicato incarico di vertice dell’organizzazione affidato oggi a un manager esperto e brillante come il dottor Novari sia solo il primo passo di un processo serio e trasparente di selezione dell’intera struttura di management del Comitato, sulla base del merito, delle competenze e dell’esperienza professionale.

La nomina di Vincenzo Novari alla guida del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026 avvia definitivamente la fase di esecuzione del grande evento che si terrà tra Milano e Cortina tra poco piu’ di 6 anni.

Quella delle Olimpiadi Invernali di Cortina, è infatti di un’occasione imperdibile per creare una classe dirigente dello sport italiano in grado di tracciare una linea e lasciare un’eredità per il futuro tale da consentire all’intero comparto dello sport di fare quel salto di qualità necessario per cogliere appieno le grandi potenzialità  derivanti dalla crescita della sport economy.

* di Marcel Vulpis