Esport, 20 Dicembre 2018 da Sportbusinessmanagement.it

Nuovi prodotti digitali sul piatto. Nuovi player pronti a conquistarsi il palcoscenico della comunicazione e del business.

Gli evoluti modelli strategici online sono sempre più al centro del progetto eSports ovvero dei giochi competitivi. Uno scenario virtuale in continua espansione, collegato in maniera direttamente proporzionale all’ideazione e implementazione di un ecosistema digitale a 360 gradi, sia in termini sociali e di benessere sia in termini economico-finanziari. Secondo un recente rapporto targato AESVI, social network (in primis Twitch e Instagram), streaming e app rappresentano ad oggi alcuni dei canali più utilizzati dai player e appassionati per reperire informazioni riguardo al capitolo eSports.
Video live, articoli editoriali, dirette degli eventi ma anche free-tv e forum: strumenti che permettono un elevato grado di interattività e condivisione. Lo streaming, in particolar modo, è il metodo più diffuso per seguire eventi, tramite il canale social. Racing e videogiochi sportivi costituiscono le tipologie di videogame con il maggior livello di conoscenza fra gli Avid Fan. Fifa – semplice immaginarlo – domina la classifica relativa al grado di partecipazione a competizioni gaming.

A proposito di competizioni eSports, occorre rilevare come il nostro paese debba necessariamente colmare, il più presto possibile, l’evidente gap con nazioni più evolute. Cosa significa tutto ciò?
La risposta è semplice ed immediata. Al di là dell’esigenza di regolamentare nel nostro paese un mercato in espansione, con normative chiare e trasparenti (affrontare ad esempio anche i pericoli relativi al doping), la nostra serie A appare ancora molto ma molto distante rispetto alla posizione e alle performance raggiunte in ambito eSportsda campionati quali la Ligue1 (Francia), la Liga (Spagna) o la Premier League (Inghilterra). All’estero l’’eSports Championship’ risulta essere all’avanguardia. Campionati ben organizzati sotto ogni profilo e che riescono a coinvolgere una miriade di fan e a raccogliere brand e partner pronti ad investire budget consistenti. L’Italia è ancora alla ricerca di una vera e propria identità, di un format ben organizzato, efficace e sostenibile.

Tuttavia vi sono casi (rarissimi a dire il vero) di squadre italiane attive e determinate sul fronte eSports. Il primo club ad aver avuto il coraggio di tentare la strada eSports è stata la Sampdoria (con il top-player Mattia Guarracino), seguita dalla Roma (targata Nicolò Mirra) in partnership con Fnatic, il Genoa con il noto IDomina eSports e il Cagliari calcio in collaborazione con gli eSports griffati Inferno. In altre discipline sportive, da evidenziare i successi ottenuti dal basket con il format Nba2k, senza comunque tralasciare la Major League Soccer che mesi fa ha lasciato un appassionante e divertente torneo di eSports. Italia, se ci sei batti un colpo.