Focus- Diritti TV/ Legislazione, 19 Novembre 2018 da SportEconomy.it

Danno per il sistema calcio stimato in oltre 340 milioni di euro annui

di Marcel Vulpis
Il mondo dello sport, con particolare attenzione al prodotto calcio italiano, ha una nuova criticità da contrastare: la pirateria audiovisiva collegata agli eventi in diretta. Un business fiorente per tutti i soggetti abusivi che diffondono sul web manifestazioni ufficiali senza aver mai pagato per trasmetterne le immagini o sfruttarne i diritti.
Il fenomeno della pirateria, nella realtà, è sempre esistito nel nostro Paese, fin dalla nascita del mercato delle pay-tv (ai tempi di Tele+ e Stream con la diffusione di card e codici illegali), ma, in quest’ultimo periodo, ha toccato dimensioni record. Il mancato guadagno, su base annuale, per i titolari dei diritti di questi eventi (a partire dai club di calcio) è quantificabile in oltre
348 milioni di euro.
Circa 1,2 milioni di italiani (secondo alcuni analisti il bacino supera i 2 milioni) scelgono periodicamente proposte non ufficiali. A fronte del pagamento di abbonamenti irregolari (con prezzi inferiori a quelli dei principali broadcaster) i fan possono usufruire della visione di eventi sportivi anche e soprattutto in diretta. Non si esclude, tra l’altro, che, dietro questo business parallelo, possano nascondersi le mafie, interessate a fare cassa in modo facile e senza particolari rischi. Denaro che verrebbe reinvestito, in una fase successiva, in altri settori come la droga, le armi e la prostituzione.
Il diritto d’autore in Italia è tutelato dalla legge, ma i tempi della magistratura non consentono interventi, in tempo reale, per bloccare le sorgenti di queste trasmissioni illegali. I vuoti presenti nella normativa e la blanda collaborazione tra Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ed i pubblici ministeri non sono di ostacolo, di fatto, agli affari di queste realtà illegali (spesso schermate da server presenti all’estero). Ciò genera un danno economico per i club di calcio, proprietari dei diritti, e per i network televisivi. La più penalizzata è la piattaforma di Sky, che investe circa 780 milioni di euro per i diritti della prima divisione.
(Editoriale completo disponibile su www.sporteconomy.it)